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musei

Presenze e assenze: l’arte italiana contemporanea nei musei internazionali

Per analizzare il riconoscimento dell’arte italiana prodotta dalle artiste e dagli artisti nati dal 1960 nel sistema istituzionale internazionale abbiamo indagato la presenza delle loro opere nelle collezioni permanenti dei principali musei esteri di contemporaneo. Ci siamo basati sulla lista stilata da Sacco, Santagata e Trimarchi ("L’arte contemporanea italiana nel mondo 2005", Skira) aggiornandola e integrandola. In totale sono stati analizzati 55 musei pubblici e privati in 42 città mondiali, includendo Europa, Nordamerica, Sudamerica e Asia. L’analisi è stata condotta sulla base delle informazioni raccolte sui siti dei musei e dalla consultazione della banca dati Artfacts.net sugli anni dal 2000 a oggi, che tuttavia riteniamo mappino per difetto la scena istituzionale contemporanea.

 

Dall'indagine risulta evidente l’affermazione a livello internazionale di importanti movimenti artistici italiani quali lo Spazialismo, l’Arte Povera, la Transavanguardia, gli altri grandi maestri dell’arte italiana del primo 900. Le collezioni dei musei mondiali ben documentano il conclamato successo di artisti come Lucio Fontana, Piero Manzoni, Alberto Burri, Giuseppe Penone, Mario Merz, Michelangelo Pistoletto, Alighiero Boetti, Enzo Cucchi, Francesco Clemente. Anche i designer italiani come Enzo Mari, Michele De Lucchi, Andrea Branzi, Memphis sono presenti nelle collezioni internazionali, così come si trovano gli stilisti della moda italiana. 
 

L’arte del Novecento ha viaggiato e trovato spazio anche in alcune importanti mostre temporanee, come di recente quella dedicata all'Arte Povera alla Bourse de Commerce, curata da Carolyn Christov-Bakargiev, dal 9 ottobre 2024 al 20 gennaio 2025, che ha risvegliato nuovamente l'attenzione sul movimento. Lo stesso François Pinault ha in collezione diverse opere dei vari rappresentanti, da Giovanni Anselmo a Pierpaolo Calzolari a Gilberto Zorio. Altre istituzioni private che hanno dato spazio all'arte italiana sono la Margulies Collection, sempre con l’Arte Povera (20 ottobre 2021-30 aprile 2022), oppure il Muzeum Susch in Engadina con la retrospettiva di Laura Grisi (29 novembre-5 dicembre 2021), ma anche a livello pubblico ci sono state mostre come quella del Museo Nacional de Bellas Artes di Buenos Aires, che ha dedicato un’esposizione ai Maestri dell’Arte Grafica italiana contemporanea nel 2015 e ha allestito personali di Fontana e Pistoletto rispettivamente nel 2017 e 2019, mentre il Musée des Beaux Arts de Montréal nel 2006 ha dedicato una mostra a “Il mondo italiano. Design e Avant-garde in Italia nel XX secolo”. 

 

Se possiamo, quindi, dare per assodato il riconoscimento dell'arte italiana del Novecento e, soprattutto, quella degli anni 50-60-70-80, molto diverso è il quadro se consideriamo l'arte prodotta a partire dagli anni 90 fino ad oggi. Dall'analisi emerge, infatti, che un terzo dei 55 musei considerati ha in collezione solamente artisti nati prima del 1960, mentre in altri sette non è presente alcun artista italiano. Nei restanti musei analizzati, sono 88 i nomi degli artisti italiani contemporanei, di cui però la maggior parte compaiono in una sola istituzione. Chi domina la scena è - come nel mercato e in altri contesti - Maurizio Cattelan, presente in 16 musei tra cui Pompidou, Guggenheim, Walker Art Center, Boijmans van Beuningen, Moderna Museet. Anche a livello di mostre personali nei musei internazionali, l'artista famoso per le sue provocazioni vanta una lista eccezionale e numeri record per visitatori. La sua prima personale in Cina curata da Francesco Bonami, intitolata "The Last Judgment" all’UCCA di Pechino (20 novembre 2021-20 febbraio 2022), ha superato clamorosamente ogni aspettativa: nel primo mese ha registrato 46.000 presenze, circa 1.917 al giorno, quasi il doppio della media giornaliera della mostra dedicata a Andy Warhol dallo stesso museo a inizio 2021. Il Guggenheim gli ha dedicato una retrospettiva nel 2011-12 che ha fatto notizia per la scelta di appendere le opere dal soffitto della rotonda. Qualche anno dopo è tornato nel museo con la sua opera “America”, un water d’oro che offriva al pubblico il lusso stravagante riservato all’1% della popolazione. Tra le ultime c'è la personale al Moderna Museet di Stoccolma, tra fine 2024 e inizio 2025, e l'allestimento della collezione del Centre Pompidou Metz, intitolata "Endless Sunday", in dialogo con le sue opere (fino al 2 febbraio 2027).

 

Oltre a lui, altri artisti e artiste ben presenti nelle collezioni museali analizzate sono: Tatiana Trouvé (in 8 collezioni), Vanessa Beecroft (7), Francesco Vezzoli (6), Rosa Barba (6), Enrico David (5), Luisa Lambri (3), Paola Pivi, Roberto Cuoghi, Diego Perrone, Adrian Paci, Eva Marisaldi, Grazia Toderi, Eva & Franco Mattes (tutti con 2 presenze nel campione analizzato). Gli stessi nomi ricorrono nella lista delle mostre personali e collettive dei musei internazionali. Tra i grandi traguardi c'è attualmente la personale di Rosa Barba al MoMA, "The Ocean of One's Pause", fino al 6 luglio 2025, che offre una retrospettiva dell'artista su 15 anni di produzione con film, sculture cinetiche e suono. 

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Focus paesi

Francia
Nelle collezioni francesi si nota la presenza frequente di Maurizio Cattelan, Rosa Barba e Tatiana Trouvé. Quest’ultima, di base a Parigi, vanta prestigiose mostre personali: al Palais de Tokyo nel 2002 e al Centre Pompidou nel 2007. Al Palais de Tokyo hanno avuto un solo show anche Monica Bonvicini nel 2002 e Loris Cecchini nel 2004. 

Il Centre Pompidou ha in collezione circa 450 artisti italiani, di cui solo 28 sono nati dopo il 1960. Quelli con più opere in collezione sono Elisabetta Benassi, Armin Linke e Tatiana Trouvè. La prima ad essere stata acquistata nel 1998 è "Just From Cynthia" di Alberto Sorbelli del 1995. L'anno scorso sono entrate in collezione diverse opere: alcune fotografie di Armin Linke e Estelle Blaschke, in parte acquistate e in parte donate; il film del 2009 di Paola Pivi "I wish I am a Fish", donato dall'artista; un'opera su carta di Giulia Andreani, "La scuola di taglio e cucito" del 2023 grazie ad una donazione degli Amis du Centre Pompidou, Cercle International - Europe; e infine una scultura di Maurizio Cattelan, "Junho" del 2023, anch'essa donata dall'artista. 

Le istituzioni francesi hanno più volte dato spazio agli artisti italiani contemporanei, soprattutto nelle mostre collettive. Tra le mostre più recenti dedicate esclusivamente all’arte italiana ricordiamo "SI Sindrome Italiana" a Le Magasin a Grenoble nel 2010. Nella stessa istituzione si sono svolte le personali di Monica Bonvicini nel 2001, Tatiana Trouvé nel 2005 e Pietro Roccasalva nel 2013. Già nel 2007 a Nîmes c’era stata un’altra occasione di visibilità per gli italiani al Carré d’Art-Musée d’Art Contemporain con la mostra "Où? Scènes du Sud – Espagne, Italie, Portugal", con Marco Boggio Sella, Roberto Cuoghi, Lara Favaretto, Flavio Favelli, Giuseppe Gabellone, Piero Golia, Diego Perrone, Paola Pivi e Patrick Tuttofuoco.


Germania
Tra le artiste e gli artisti italiani contemporanei presenti nelle collezioni permanenti tedesche analizzate nello studio ci sono Rosa Barba all’Hamburger Bahnhof, Monica Bonvicini e Vanessa Beecroft alla Neue Nationalgalerie. Le prime due sono di base in Germania e ben radicate nella scena artistica tedesca e internazionale. In molti altri musei tedeschi sono presenti solo artisti nati prima del 1960, tra cui molto noti e ben rappresentati sono Jannis Kounellis e Mario Merz.
La più recente mostra personale è la grande installazione “A Perpetual Now” di Rosa Barba alla Neue Nationalgalerie di Berlino nell’agosto 2021 in occasione della riapertura del museo dopo la ristrutturazione. Troviamo poi Tatiana Trouvé al Kunstmuseum Bonn nel 2014, Paolo Parisi alla Städtische Galerie im Lenbachhaus & Kunstbau nel 2006 e nel 2003 Maurizio Cattelan ha avuto una personale al Museum Ludwig di Colonia. Gli stessi nomi sono tra quelli più presenti nelle collettive dei musei tedeschi analizzati: Maurizio Cattelan, Monica Bonvicini, Rosa Barba, Tatiana Trouvé e Vanessa Beecroft


Gran Bretagna
Nelle collezioni permanenti inglesi troviamo, alla Tate Modern, Rosa Barba, Francesco Vezzoli, Grazia Toderi ed Enrico David. All’ICA Institute of Contemporary Arts di Londra ci sono state diverse mostre personali di artisti italiani della generazione oggetto dello studio, con Roberto Cuoghi, Franko B., Enrico David e Carlo Zanni. La Serpentine dal 2000 ha ospitato la personale di Martino Gamper nel 2014 e di Formafantasma nel 2020 (oltre a Pistoletto nel 2011 e Marisa Merz nel 2013), mentre la Whitechapel nel 2012 ha esposto Maurizio Cattelan (oltre a Giuseppe Penone nel 2012 e a Giulio Paolini nel 2014 appartenenti a generazioni precedenti) e nel 2009 Patrizio Di Massimo
Sempre la Whitechapel ha fornito nel 2012-2013 un’altra occasione di visibilità per l’arte italiana in occasione delle due collettive dedicate alla Collezione Sandretto Re Rebaudengo, a cui hanno partecipato 11 artisti italiani della generazione in oggetto: Micol Assäel, Dafne Boggeri, Roberto Cuoghi, Patrizio Di Massimo, Giuseppe Gabellone, Riccardo Giacconi, Sabina Grasso, Domenico Mangano, Diego Marcon, Paola Pivi e Maria Domenica Rapicavoli. Un’altra mostra collettiva all’ICA nel 2012, Soundworks, ha registrato la presenza di Meris Angioletti, Rossella Biscotti e Alberto Tadiello. Alla Tate Modern, nel 2009, è stata organizzata la mostra Futurism.

 

Spagna
Rosa Barba è nella collezione del MACBA di Barcellona e del Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofia di Madrid, che nel 2017 ha ospitato anche una sua mostra personale. Ancora al MACBA si segnala nel 2015 la personale del fotografo Daniele Tamagni. Nelle collettive al MACBA troviamo Rosa Barba nel 2018-19, Chiara Fumai e Federico Solmi nel 2016 e Maurizio Cattelan nel 2013, mentre al Guggenheim di Bilbao hanno esposto Daniele Tamagni e Cattelan nel 2013. Al Reina Sofia, Roberto Pietrosanti nel 2004 e Archizoom nel 2014 .


Svezia
La collezione del Moderna Museet di Stoccolma include 1.531 opere di artisti italiani di tutte le epoche, contro 7.059 di artisti francesi e 7.659 di artisti tedeschi. Gli inglesi sono un numero più in linea con quello degli italiani, pari a 1.602. Tra i nomi presenti, ci sono Enrico Baj, Renato Guttuso, Massimo Campigli, Mario Merz, Kosuth, de Chirico, Morandi, tanta fotografia dell'Ottocento e Novecento, designer come Sottsass e Mari, ma solo quattro artisti italiani nati dopo il 1960. La prima opera contemporanea ad entrare in collezione è stata una fotografia di Vanessa Beecroft nel 1998; le ultime, alcune opere di Cattelan nel 2024, anno in cui l'artista ha avuto anche una grande personale ("The Third Hand", dal 24 febbraio 2024 al 12 gennaio 2025). Francesco Vezzoli ha avuto una mostra nel 2009, in cui è stato messo in dialogo con Salvador Dalì. Tra le collettive, nel 2008 si è tenuta un’importante mostra dal titolo Time & Place – Milano – Torino 1958-1968 con 42 nomi dell’arte italiana del 900 con molti esponenti dell’Arte Povera. Tra fine 2024 e inizio 2025 c'è stata la personale di Cattelan, in occasione della quale sono entrate in collezione i famosi piccioni ("Ghosts") e alcuni libri d'artista, attraverso la formula mista di donazione e acquisizione. 
 

Svizzera
Gli artisti italiani contemporanei sono ben presenti nelle mostre delle istituzioni svizzere, sia con personali che con collettive. Tra le più recenti personali, Lorenza Longhi alla Kunsthalle Zürich di Zurigo del 2021, Tatiana Trouvé al Migros Museum di Zurigo e ben due volte al Mamco di Ginevra, nel 2014 e nel 2004, dove nel 2003 aveva avuto una personale anche Eva Marisaldi. Cattelan alla Fondation Beyeler nel 2013 con l’installazione “Kaputt” con cinque cavalli imbalsamati. Rosa Barba alla Kunsthaus di Zurigo nel 2012, al Kunstmuseum di Basilea ha esposto nel 2009 Enrico David, mentre Paola Pivi e Yuri Ancarani alla Kunsthalle di Basilea, rispettivamente nel 2007 e nel 2018. 


Stati Uniti
Tante le esposizioni negli States, oltre alle due personali di Cattelan al Guggenheim Museum, già citate, l'istituzione newyorchese ha dedicato una mostra al Futurismo italiano nel 2014, "Italian Futurism, 1909-1944: Reconstructing the Universe". Almeno 33 gli italiani in collezione, ma solo quattro contemporanei: Cattelan, Adrian Paci (albanese di base da tempo in Italia), Diego Perrone e Francesco Vezzoli. Una mostra dedicata, invece, agli artisti contemporanei è stata quella del 2009 curata da Francesco Bonami, "Italics: Italian Art Between Tradition and Revolution 1968-2008", presentata al Museum of Contemporary Art di Chicago e proveniente da Palazzo Grassi (27 settembre 2008-22 marzo 2009). Il MoMA ha celebrato la creatività italiana nel 2013 con una personale dedicata allo scenografo Dante Ferretti. Tra gli artisti nella sua collezione ci sono Monica Bonvicini, Cattelan ed Enrico David. Quest’ultimo ha avuto una personale al New Museum nel 2010. Qui sono state esposte anche le opere di Cuoghi, Cattelan e Beecroft in occasione della mostra della collezione di Dakis Jannou, "Skin Fruit", del 2010, curata da Jeff Koons, che ha fatto tanto discutere. Al PS1 ci sono state mostre personali di Rosa Barba, Lara Favaretto, Loris Cecchini, Elisabetta Benassi e Luca Vitone. In questo museo, tra la fine del 1999 e l’inizio del 2000, si è tenuta "Minimalia: An Italian Vision in 20th Century Art", una mostra a cura di Achille Bonito Oliva. 
All'Hirshhorn Museum di Washington sono 73 gli artisti italiani in collezione, ma solo tre quelli nati dopo il 1960, e anche qui tornano i nomi di Vanessa Beecroft, Enrico David e Tatiana Trouvè.
Se volgiamo lo sguardo alla West Coast, tra le molte mostre, il MOCA ha dedicato nel 2003 una personale a Cattelan e nel 2014 a Vezzoli, entrambi in collezione insieme a Vanessa Beecroft, Enrico David, Luisa Lambri, Alessandro Pessoli e Grazia Toderi. Beecroft e Lambri sono in collezione anche al Los Angeles County Museum of Art.

 

Giappone

Il Mori Art Museum è un'istituzione aperta nel 2003 nella Mori Tower nel quartiere di Rappongi dalla Mori Building Co., una delle più importanti società di sviluppo immobiliare e urbanistico del Giappone. Conserva una collezione di circa 480 opere d'arte, soprattutto, giapponese e dall'area asiatico-pacifica, ma include anche 38 artisti italiani. Tra questi, una decina sono maestri antichi, tre sono artisti moderni, altri tre rappresentanti del mondo della moda, sei sono architetti e 16 artisti del Novecento, ma solo cinque sono nati dopo il 1960. 

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