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Silvia Rosi vince il C/O Berlin Talent Award

aggiornato al 25 Giugno 2024

Silvia Rosi vince il C/O Berlin Talent Award

L'italiana Silvia Rosi, classe 1992, ha vinto il C/O Berlin Talent Award 2024, assegnato dall'istituzione tedesca per la fotografia C/O Berlin per il suo lavoro "Protektorat", che sarà presentato in una mostra personale presso dal 1° febbraio al 16 maggio 2025. Gli altri artisti selezionati per la Shortlist 2024 erano Salih Basheer (n. 1995, Sudan), Hiền Hoàng (n. 1990, Vietnam), Sheida Soleimani (n. 1990, Usa) e Yao Yuan (n. 1988, Cina).

In *Protektorat*, l'artista italiana Silvia Rosi esamina le sue radici togolesi e analizza i sistemi di comunicazione e i segni all'interno delle strutture di potere coloniali ed egemoniche. Partendo da materiale d'archivio proveniente dagli Archivi Nazionali del Togo, mette in luce la vasta diffusione dei sistemi occidentali durante l'occupazione coloniale del Togo da parte del Reich tedesco e delle forze britanniche e francesi. La sua narrazione artistica si sviluppa attraverso molteplici forme visive e livelli sensoriali: immagini statiche e in movimento, accompagnate da suoni, ci permettono di vedere e ascoltare come le lingue locali, le tradizioni e la cultura visiva siano state sovrascritte e represse sotto il colonialismo. Rosi è sempre la protagonista di queste opere e inserisce le sue esperienze personali all'interno della storia collettiva in modo potente. L'intera giuria è stata conquistata dall'obiettivo complesso di Rosi di mettere in discussione "il documentario" nella fotografia all'interno del discorso postcoloniale, utilizzando approcci vari e innovativi.

Silvia Rosi (n. 1992, IT) è un'artista che vive tra Lomé (Togo) e Londra (Regno Unito). Nella sua pratica, utilizza la fotografia e le immagini in movimento per esplorare lo spazio dei ricordi, delle storie orali e delle (auto)rappresentazioni. Ha conseguito un BA in fotografia presso il London College of Communication, University of the Arts, Londra, nel 2016. Il suo lavoro è stato esposto a livello internazionale in istituzioni come la Collezione Maramotti (2024), il Brooklyn Museum (2024), Camera – Centro Italiano per la Fotografia (2023), MAXXI (2022), MA*GA (2022), LACMA (2021), Les Rencontres d’Arles (2021), Autograph ABP (2021) e la National Portrait Gallery di Londra (2020).

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Allestita negli spazi del Kaunas City Museum e della Meno parkas Gallery, la mostra sarà aperta al pubblico dal 12 settembre al 9 novembre 2025. L’esposizione propone un dialogo stimolante tra artisti italiani — come il collettivo Atelier dell’Errore, Arnold Holzknecht (Val Gardena, 1960) e Ruth Beraha (Milano, 1986) — e artisti lituani, tra cui Aistė Ambrazevičiūtė, Andrius Arutiunian e Maximilian Oprishka.
Il percorso espositivo esplora la complessa relazione tra natura, mito, tecnologia e intervento umano, invitando lo spettatore a riflettere su processi ecologici, storie umane e futuri possibili. Le opere selezionate offrono nuove prospettive per guardare il mondo, mettendo in discussione la visione antropocentrica e rivelando la tensione tra bellezza, instabilità e mistero.
Il progetto si inserisce in un più ampio programma biennale (2025-2026) dedicato all’interscambio culturale tra Italia e Lituania, volto a promuovere i talenti artistici dei due paesi. La collaborazione si concluderà nel 2026, quando tre artisti lituani saranno ospiti della 10ª Biennale Gherdëina in Val Gardena (BZ), dal 29 maggio al 13 settembre.
Atelier dell’Errore (AdE) è un collettivo artistico con sede a Reggio Emilia, dedicato alle arti visive e performative. Fondato nel 2015 dall’artista Luca Santiago Mora, il gruppo è composto oggi da 11 giovani artisti neurodivergenti.