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aggiornato al 13 Ottobre 2024
Marinella Senatore da Michel Rein a Parigi
Attraverso The School of Narrative Dance, Senatore instaura un dialogo tra storia, cultura e strutture sociali, organizzando imponenti parate globali (oltre 7 milioni di partecipanti dal 2012) che uniscono comunità locali, musicisti, danzatori e attivisti. Gli stendardi sospesi nella galleria provengono da queste performance e rievocano le processioni tradizionali del Sud Italia – sua terra d'origine – privandole però della connotazione religiosa.
Il lavoro di Senatore è un appello a «costruire comunità». Attraverso la danza, l'artista ci esorta a fare del corpo – nella sua fragilità e unicità – uno strumento di resistenza. Questa urgenza di tessere nuovi legami sociali attraverso l'espressività corporea emerge in ogni sua opera: dai messaggi scritti sulle installazioni alle scritte luminose, che diventano inviti a unirsi, fondersi e celebrare la vita oltre le differenze. Nei collage su foglia d'oro, la creatività si manifesta in tutte le sue forme, attingendo a un immaginario iconografico che esalta il desiderio di alterità.
La musica, in particolare, costituisce una fonte primaria d'ispirazione per Senatore, diplomata in violino al Conservatorio di Avellino. Al primo piano della galleria, i suoi disegni rileggono grandi eventi storici in cui i cittadini si sono uniti per rivendicare diritti. Questi momenti di coesione sociale – animati dall'utopia di ribaltare rapporti di potere e garantire cittadinanza attiva – alimentano direttamente le parate realizzate dall'artista in tutto il mondo.
La visione politica di Senatore trova piena espressione nel film Nui simu (2010), presentato alla 54ª Biennale di Venezia. Nato dalla collaborazione tra minatori in pensione di Enna e studenti dell'Università di Catania, il progetto ha preso forma in un workshop aperto di un mese, dove i partecipanti hanno condiviso saperi, speranze e paure, dando vita a una comunità utopica capace di rafforzare ogni individuo.
Le opere di Marinella Senatore saranno esposte anche allo stand della galleria ad Art Basel Paris dal 16 al 20 ottobre.
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Argilla e tessuto – due dei materiali più antichi ed eloquenti dell'umanità – si ergono come testimoni profondi dell'esperienza umana. Attraverso impronte, trame e segni, questi materiali conservano tracce intime del gesto e dell'intenzione, creando registri permanenti del movimento nel tempo. Questa mostra riunisce dieci artisti contemporanei del Mediterraneo, del Medio Oriente e delle loro diaspore, che sfruttano l'innata capacità di memoria e testimonianza di questi materiali.
Francesco Simeti crea opere stratificate che attingono a discorsi sociali, filosofici e ambientali, esplorando in particolare la natura duale dell’acqua attraverso collage digitali site-specific e installazioni tessili. Attraverso immagini sovrapposte che uniscono fonti storiche e contemporanee, le sue opere tracciano la trasformazione dei paesaggi naturali, sfruttando la mutevolezza intrinseca del tessuto per riflettere sui cambiamenti ecologici e sull’intervento umano. mostra26 Maggio 2025

Nato a Trieste nel 1955, Massini si trasferì a Napoli a metà degli anni '70 per studiare all'Accademia di Belle Arti. Attualmente vive e lavora a Treviso, in Italia. Il suo precoce contatto sia con le tradizioni classiche che con i movimenti modernisti pose le basi per il suo approccio innovativo alla pittura e alle tecniche miste. La sua arte è caratterizzata da modulazioni ritmiche, superfici intricate e una meticolosa stratificazione di pigmenti e materiali, che danno vita a dipinti che sfiorano la tridimensionalità - ricchi di profondità sia visiva che tattile.
Lo stile di Massini sfida ogni facile classificazione. Descrivendo il suo approccio come "meta-storico", evoca un regno visivo che fonde un'iconografia senza tempo con processi materiali contemporanei. Eteree guglie di chiese, fioriture, imbarcazioni, ampolle, anfore e calici antichi appaiono su fondi opachi e laccati, trasformando soggetti quotidiani o folcloristici in forme incantate. Le sue composizioni pulsano di energia, coinvolgendo lo spettatore in un dialogo tra semplicità e complessità, ripetizione e variazione, caos e ordine.
Centrale nella filosofia artistica di Massini è il suo processo meditativo. Incide linee sottili e ripetitive e curve su ogni superficie con una concentrazione quasi simile alla trance, riflettendo su simboli universali che trascendono tempo e spazio. Questo profondo coinvolgimento con la fisicità del medium produce opere che si percepiscono come esperienziali tanto quanto visive - composizioni che riecheggiano cicli naturali e invitano a una quieta contemplazione.
Le opere di Massini sono state presentate in numerose mostre internazionali, tra cui Cassina Projects, Milano (novembre 2025); Forma Gallery, Parigi (2023); Kunsthalle Budapest, Ungheria (2005); MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna, Italia (2003); e il Museum der Moderne, Salisburgo, Austria (2000), tra gli altri.
Questa presentazione alla June Art Fair offre una rara opportunità di incontrare le opere di Massini del primo XXI secolo in un contesto focalizzato, rivelando la continuità della sua visione e riaffermando la sua posizione come voce unica nella pittura contemporanea italiana.
(comunicato stampa) mostra14 Maggio 2025

"The World Tree" (L’Albero del Mondo) è il titolo di questa edizione, concepita come un progetto polifonico che dialoga con l’ecosistema artistico del Guatemala e della Mesoamerica, ribadendo la capacità dell’arte di unire mondi lontani. In un contesto globale segnato da tensioni e conflitti, questa Biennale si erge a simbolo del potenziale dell’arte nel coltivare comprensione, celebrare la diversità e promuovere unità e inclusione.
Pioniera nella promozione e nello sviluppo dell’arte in Centroamerica, la Biennale d’Arte Paiz è uno degli eventi più importanti dell’arte contemporanea nella regione dal 1978, classificandosi come la sesta Biennale più antica al mondo e la seconda in America Latina.
La Biennale è un progetto culturale della Fundación Paiz, organizzazione no-profit che da oltre quarant’anni sostiene lo sviluppo dell’educazione e della cultura in Guatemala, con la ferma convinzione che l’arte sia uno strumento essenziale per il progresso sociale.
Altri partecipanti saranno annunciati nei prossimi mesi. mostra13 Maggio 2025

La mostra è incentrata sui diritti e sul benessere degli animali, evidenziando la necessità di riconoscere e difendere le vite degli animali non umani in un mondo antropocentrico che li emargina, li opprime e li brutalizza. La mostra si ispira all'omonimo testo fondamentale di John Berger, “Perché guardare gli animali?”. (1980), che esplora il rapporto animale-uomo nella modernità e il modo in cui gli animali sono stati emarginati nelle società umane. Con la partecipazione di oltre 60 artisti provenienti da quattro continenti e con più di 200 opere che occupano tutti i piani del Museo, Why Look at Animals? è la più grande mostra mai organizzata da EMΣT e la prima grande mostra sui diritti degli animali non umani a livello internazionale.
Nell'immagine: Tiziana Pers, Saut dans le vide (still), 2016, Courtesy of the artist