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La prima personale museale in Cina di Francesco Vezzoli

aggiornato al 29 Marzo 2025

La prima personale museale in Cina di Francesco Vezzoli

Il Museum of Modern Art (MAM) di Shanghai presenta la prima personale museale in Cina dell'artista e regista italiano Francesco Vezzoli. "Divas", in programma dal 30 marzo al 2 giugno, rende omaggio al lascito del cinema europeo e americano, al peso culturale delle star del Novecento e ai movimenti cinematografici storici. Attraverso i suoi ricami raffiguranti "divé", Vezzoli smonta l'immagine mitizzata delle icone del cinema e dell'opera lirica, svelando la fragile realtà celata sotto la superficie.

La mostra ripercorre 25 anni di produzione artistica di Vezzoli, accostando ogni opera ricamata al poster di un film significativo interpretato dall'attrice ritratta – tra cui Anna Magnani, Sophia Loren e Silvana Mangano. Questo accostamento crea un ponte tra la storia cinematografica personale dell'artista e l'immaginario collettivo plasmato dal cinema.

L'esposizione, allestita in due lunghi corridoi, invita il pubblico a esplorare sia la dimensione storica che emotiva del cinema, offrendo una prospettiva stratificata sul rapporto tra divismo e interpretazione artistica. Mescolando narrative classiche e introspezione emotiva, la mostra sottolinea l'influenza duratura del cinema sulla visione di Vezzoli e sul panorama culturale globale. La mostra è curata da Nancy Spector e Shai Baitel.

Vezzoli indaga il feticismo del sistema stellare hollywoodiano e gli stili cinematografici come il Neorealismo italiano, la Nouvelle Vague francese e il Surrealismo spagnolo, rivelando la malleabilità della storia e la natura performativa della fama. Intervenendo su questi ritratti riconoscibili, l'artista omaggia anche la sua esperienza personale – crescendo davanti a questi film – e sfida la nostalgia culturale che avvolge queste icone.

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mostra29 Luglio 2025 La prima mostra di Sofia Silva negli Stati Uniti da Andrew Kreps a New York Andrew Kreps Gallery è lieta di annunciare "Spoiled by Freud", la prima mostra di Sofia Silva negli Stati Uniti, dal 5 settembre al 1 novembre 2025

Di natura autobiografica, i nuovi dipinti di Silva sono profondamente legati al suo rapporto con la psicoanalisi. Figlia di due psicoanalisti, Silva è immersa in questa pratica fin dall'infanzia. Per lei, la psicoanalisi è diventata una lente interpretativa costante che influenza il suo modo di guardare il mondo: uno sguardo incessante che oscilla tra un'estrema tolleranza verso l'umanità e la comprensione dell'intolleranza che quella stessa umanità è capace di mettere in atto. Questa struttura analitica si traduce in un approccio pittorico altrettanto analitico, in cui le immagini vengono decostruite e riconfigurate in composizioni costellari.

Dettagli figurativi si dislocano all'interno di paesaggi astratti, mentre elementi collageati, spesso estratti fisicamente e riutilizzati da suoi dipinti precedenti, punteggiano la superficie delle sue opere. Modellati da campi di spazio negativo, i quadri di Silva appaiono inizialmente frammentari, ma se osservati insieme cominciano a formare una narrazione profondamente intima che abbraccia due fasi distinte del suo percorso psicoanalitico. Concepite come episodi che rappresentano momenti specifici della sua vita, le opere di Silva passano dalle tensioni della giovinezza alle ansie dell'età adulta, dalla malattia alla nostalgia e alla rabbia, formando stazioni distinte di un personale Via Crucis. Per incoraggiare il pubblico a immergersi liberamente nell'origine e nel contenuto di ciascuna opera, durante la mostra saranno disponibili schede informative dettagliate.

A proposito del lavoro di Silva, Bice Curiger ha scritto: "Sofia Silva è una maestra nel gioco di prospettive mutevoli, dove le forme fluttuano sul limite della trasformazione, sospese tra stati opposti. In un primo momento, siamo rassicurati dal delicato, dall'intimo, dall'etereo: un quieto contrappunto al gesto ostentato. Ma addentrandoci nel suo universo, anche queste certezze si dissolvono, e ci ritroviamo a trattenere il fiato davanti all'audacia delle sue composizioni su grande scala, con tonalità infinitamente sottili e vasti vuoti inesplorati. Come scrisse Meret Oppenheim in una poesia: 'con un enorme poco, molto'".

Sofia Silva (n. 1990, Padova) vive e lavora a Padova. Tra le sue mostre personali passate: Notizie da lei, Barbati Gallery, Venezia, 2025; Melania Pieve Mostarda, Una Boccata d’Arte - Fondazione Elpis, Milano, 2024; e Consolations, Case Chiuse by Paola Clerico, Torino, 2023. Silva ha conseguito un BFA in Arti Visive e Teatro nel 2012, un MA in Storia dell’Arte e Conservazione dei Beni Artistici nel 2016 e, nel 2025, un BPsych in Tecniche e Metodi della Scienza Psicologica. Oltre alla pratica artistica, Silva scrive regolarmente di arte da oltre un decennio. I suoi testi sono stati commissionati da istituzioni come La Quadriennale di Roma, Fondation Vincent Van Gogh Arles, KW Institute for Contemporary Art, Van Gogh Museum Amsterdam e Kunsthalle Wien.
mostra28 Luglio 2025 Anna Franceschini al Kunstverein Gartenhaus di Vienna Dal 4 settembre al 15 novembre Kunstverein Gartenhaus presenta "Nights Out", la prima mostra personale di Anna Franceschini in un’istituzione viennese a cura di Attilia Fattori Franchini e Ilaria Gianni.

Franceschini con la sua pratica esplora vari metodi e possibilità di esibire merci e manufatti al fine di isolarne e ridefinirne il ruolo entro i confini segnati dall’estetica del consumo. Sculture cinetiche e performance, fotografie e fotocopie, sono per l’artista macchine “nubili” – appellativo con cui Franceschini ama rivolgersi alle sue opere - che innestano il femminile nel celibato delle macchine di ispirazione duchampiana – e diventano, per l’artista, un “cinema fatto con altri mezzi.” La sua ricerca amplia il concetto di animazione, declinandolo in termini scultorei. Sovvertendo un paradigma classico che intende il “cinema come macchina,” l’artista propone l’ipotesi poetica di una “macchina come cinema.” Le sculture, pensate dall’artista come immagini in movimento, incorporano oggetti di largo consumo e li trasformano in entità quasi viventi, dispositivi animati la cui soggettività emerge dalla finzione della messinscena.

Il progetto è realizzato grazie al sostegno della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura nell’ambito del programma Italian Council (13 edizione, 2024), finalizzato alla promozione internazionale dell’arte contemporanea italiana.
mostra25 Luglio 2025 Open call per una residenza da Gasworks a Londra sponsorizzata da Fondazione Memmo Fondazione Memmo e Gasworks hanno lanciato la sesta edizione del bando per una borsa di residenza presso Gasworks, a Londra, dal 7 gennaio al 23 marzo 2026.

La residenza sostenuta dalla Fondazione Memmo offre un'opportunità ad artisti residenti in Italia che intendano affrontare un'esperienza di ricerca al di fuori del proprio contesto, confrontandosi con uno scenario internazionale. Tra i partecipanti delle passate edizioni: Diego Marcon (2020), Adelaide Cioni (2022), Francis Offman (2023), Alice Visentin (2024) e Alessandro Di Pietro (2025). Scadenza per le domande: 25 agosto 2025, 13.00 (orario inglese).

La residenza a Gasworks, a cura di Ilaria Puri Purini, rappresenta un'occasione di crescita e scambio artistico e professionale: una possibilità per sperimentare incoraggiando gli artisti a intraprendere nuove ricerche e ampliare la rete di contatti, così da sostenere lo sviluppo della loro pratica.

Tutte le informazioni necessarie per inviare le candidature al link:

https://gasworks.org.uk/opportunities/residency-open-call-for-italian-artists-based-in-italy-2026
mostra26 Giugno 2025 Aperta a Palacio Libertad di Buenos Aires la mostra Pittura italiana oggi. Una nuova scena Triennale Milano e l'Istituto Italiano di Cultura di Buenos Aires presentano, dal 26 giugno al 21 settembre 2025, a Palacio Libertad. Centro Cultural Domingo Faustino Sarmiento, l'esposizione Pittura italiana oggi. Una nuova scena, iniziativa promossa dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e con il supporto dell'Ambasciata d'Italia a Buenos Aires.

Progetto concepito da Triennale Milano, con la curatela di Damiano Gullì – Curatore per l’Arte contemporanea e il Public Program dell’istituzione milanese – la mostra approda per la prima volta fuori dai confini italiani proprio a Buenos Aires, dove è stata resa possibile dallo stretto lavoro congiunto con l’Istituto Italiano di Cultura, che ne ha curato e coordinato la realizzazione nella capitale argentina.