Il presente sito utilizza i cookie di tracciamento al fine di valutare la provenienza ed il comportamento dell'utente.
Clicca su ACCETTO per consentire l'utilizzo dei Cookies oppure clicca su DECLINO per proseguire in forma anonima

04 Luglio 2025 Athens Exhibition Says the Revolution Could Begin on Your Plate | 04 Giugno 2025 Artforum, "Diana Anselmo" | 16 Aprile 2025 Frieze, "Must-See: The Tears of Karl Lagerfeld" | 16 Aprile 2025 Süddeutsche Zeitung Magazin, "Mit welcher Haltung kommt man in der Kunstwelt am weitesten, Maurizio Cattelan?" | 09 Aprile 2025 The Berliner, "Consider Listening: An exhibition urging calm amidst outrage" | 02 Aprile 2025 Wallpaper, "Aboard Gio Ponti's colourful Arlecchino train in Milan, a conversation about design with Formafantasma" | 26 Marzo 2025 Frieze, "Diego Marcon’s Films Conjure a Familiar, Grotesque World" | 19 Marzo 2025 Arts Hub, "1500-degree molten steel installation, inspired by Caravaggio, to drip from the ceiling of Mona" | 15 Maggio 2024 Frieze, "Silvia Rosi Gives Voice to Her Parents’ Migration Story" | 30 Marzo 2024 The Korea Times, "Foreigners Everywhere: Artist duo who inspired this year's Venice Biennale lands in Seoul" | 07 Febbraio 2024 Artnet News, "Ceramics Are as Contemporary as a Smartphone: Chiara Camoni on Her Tactile Sculptures"

agenda

indietro
Federica Di Carlo partecipa a Art D'Égypte

aggiornato al 07 Febbraio 2024

Federica Di Carlo partecipa a Art D'Égypte

Dal 24 ottobre
al 16 novembre 2024

Art D'Égypte - Forever is Now .04
Al Haram, Governatorato di Giza 3512201, Egitto

Sarà l’artista italiana Federica Di Carlo - già vincitrice dell’Italian Council X edizione, promosso dal Ministero della Cultura con il progetto “I Will Watch You Burn” - una dei 12 protagonisti della mostra internazionale d’Arte d’Egitto 2024, dal 24 ottobre al 16 novembre nel suggestivo patrimonio UNESCO della Piana di Giza, tra le iconiche piramidi di Cheope, Chefren e Micerino.

Unica donna italiana selezionata per questa edizione di Art D'Égypte, Federica Di Carlo presenterà “I See, I See”, monumentale installazione che, ai piedi delle piramidi, unisce fenomenologia, mito e scienza, portando il pubblico in un dialogo profondo tra l’antico e il contemporaneo con un’opera site-specific visionaria, che attraversa il tempo e lo spazio, per guardare oltre il visibile, esplorare l’universo sopra e sotto di noi, riscoprire la meraviglia del mondo attraverso nuovi occhi.

“I See, I See” (modo di dire anglosassone che significa “io vedo, io comprendo”) è un’opera che sfida i confini della percezione tradizionale, creando un ponte tra l’antico sapere egizio e le esplorazioni contemporanee attraverso l’uso della fisica ottica. Ispirandosi al mito egizio che racconta la nascita dell’umanità dalle lacrime dell’occhio del Dio Sole, con “I See, I See” Federica Di Carlo dà vita a un dispositivo di visioni altre, che si erge come un gigantesco osservatorio nella Piana di Giza, in grado di sfruttare le leggi della fisica e della luce per offrire nuovi punti di vista sul mondo.

Composta da una complessa rete di lenti ottiche, la struttura interagisce con la luce del deserto, trasformando l’esperienza visiva degli spettatori e invitandoli a riscoprire il paesaggio delle piramidi attraverso un nuovo sguardo. Incontro tra arte, fisica e mito, ma anche invito a guardare oltre, l’opera di Federica Di Carlo diventa così non solo un omaggio all’antica civiltà egizia, ma anche un’interrogazione sulla nostra relazione con il mondo naturale e cosmico.

Federica Di Carlo porta così l'arte italiana contemporanea nel cuore del patrimonio UNESCO d'Egitto, forte di un curriculum espositivo di rilievo che include partecipazioni in contesti prestigiosi sia in Italia che all’estero. Molti sono, infatti, i contesti artistici e di ricerca che hanno ospitato le sue opere, indagini artistiche tra fenomenologia, fisica, scienza e animo umano per esplorare e raccontare l’uomo e l’umanità “giocando” con dimensioni ancestrali e universali: il MAXXI Museo di Roma, dove ha presentato il trailer del suo progetto “I Will Watch You Burn” nel 2023; la Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea di Roma - dove nel 2022 ha esposto “I Wanted the Sun”; la Triennale di Milano durante l’evento "Il tempo delle donne" nel 2018, dove ha presentato l’opera “Flow”; We Lost The Sea, collateral di Manifesta 12 a Palermo, nel 2018, la Tour de la Babote a Montpellier, Francia, nel 2017, con l’opera “The Sea is Blue Because You Want to Know Why the Sea is Blue”; il Serlachius Museum di Mänttä, Finlandia, nel 2019, con l’esposizione “The Quest of Happiness”; il Museum De Domijnen, Sittard, Paesi Bassi, nel 2017, per la mostra “Encovention Europe: Art to Transform Ecologies, 1957-2017”.

Grazie alle collaborazioni decennali con scienziati e fisici di fama internazionale, come quelli del MIT, ESO, INAF e CERN, con la sua arte Federica Di Carlo miscela sapientemente la ricerca scientifica con la dimensione poetica e simbolica dell’arte, indagando il rapporto dell'uomo con la natura, i confini, l'ambiente, il potere, l'ignoto, misurandone le reciproche connessioni e disconnessioni in forma poetica. L'artista si pone con uno sguardo verticale in costante rimando tra la dimensione umana più intima e la sua rilevanza cosmica. Le sue opere si presentano spesso come sistemi complessi caratterizzati da un'ampia gamma di elementi della natura, cose inanimate, fenomeni fisici e tecnologie. I suoi cicli di lavoro su un tema possono durare anche diversi anni; sono concepiti come mondi interconnessi, dove ogni opera è una continuazione, implementazione, implosione di quelle precedenti. Si tratta di simbologie permeabili, a volte contingenti e spesso con una parte dell'opera affidata al controllo della natura e non dell'artista, gli spettatori assistono attraverso i loro sensi per completare il processo dell’opera.

La quarta edizione di Forever Is Now, la mostra d'arte di punta dell'Egitto, torna questo ottobre sotto l'egida del Ministero della Cultura, del Ministero del Turismo e delle Antichità, e del Ministero degli Affari Esteri, con il patrocinio dell'UNESCO. In programma dal 24 ottobre al 16 novembre 2024, Forever Is Now.04 riunisce un gruppo selezionato di 12 artisti internazionali, ognuno dei quali apporta la propria voce unica a un dialogo collettivo che trascende il tempo e i confini culturali. Fondata dalla curatrice franco-egiziana Nadine Abdel Ghaffar, Art D'Égypte è diventata un punto di riferimento per la scena culturale egiziana e internazionale, impegnandosi a valorizzare e promuovere la ricca scena artistica del Paese e a colmare il divario tra artisti egiziani e il panorama artistico internazionale. Forever Is Now.04 si svolge sotto l'egida del Ministero della Cultura, del Ministero del Turismo e delle Antichità, e del Ministero degli Affari Esteri d'Egitto, con il patrocinio dell'UNESCO. L'opera "I See, I See" di Federica Di Carlo è stata realizzata con il supporto di Ministero degli Esteri, Istituto Italiano di Cultura del Cairo, Gestione Silo, Collezione Motta.

“I See, I See” sarà inaugurata pubblicamente il 24 ottobre 2024 e rimarrà esposta nella Piana di Giza per tutta la durata dell’evento, fino al 16 novembre.

(Dal comunicato stampa)

altre mostre

tutte le mostre
mostra18 Settembre 2025 Italia e Lituania a Kaunas: Un Incontro tra Natura e Creatività Echoes Between Forests and Mountains è la mostra collaterale della 15ª Biennale di Kaunas (Lituania), nata dalla collaborazione tra la Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, l’Istituto Italiano di Cultura di Vilnius, la Biennale di Kaunas e la Biennale Gherdëina.
Allestita negli spazi del Kaunas City Museum e della Meno parkas Gallery, la mostra sarà aperta al pubblico dal 12 settembre al 9 novembre 2025. L’esposizione propone un dialogo stimolante tra artisti italiani — come il collettivo Atelier dell’Errore, Arnold Holzknecht (Val Gardena, 1960) e Ruth Beraha (Milano, 1986) — e artisti lituani, tra cui Aistė Ambrazevičiūtė, Andrius Arutiunian e Maximilian Oprishka.
Il percorso espositivo esplora la complessa relazione tra natura, mito, tecnologia e intervento umano, invitando lo spettatore a riflettere su processi ecologici, storie umane e futuri possibili. Le opere selezionate offrono nuove prospettive per guardare il mondo, mettendo in discussione la visione antropocentrica e rivelando la tensione tra bellezza, instabilità e mistero.
Il progetto si inserisce in un più ampio programma biennale (2025-2026) dedicato all’interscambio culturale tra Italia e Lituania, volto a promuovere i talenti artistici dei due paesi. La collaborazione si concluderà nel 2026, quando tre artisti lituani saranno ospiti della 10ª Biennale Gherdëina in Val Gardena (BZ), dal 29 maggio al 13 settembre.
Atelier dell’Errore (AdE) è un collettivo artistico con sede a Reggio Emilia, dedicato alle arti visive e performative. Fondato nel 2015 dall’artista Luca Santiago Mora, il gruppo è composto oggi da 11 giovani artisti neurodivergenti.
mostra18 Settembre 2025 Taipei Biennial 2025: Monia Ben Hamouda e Jacopo Benassi in Mostra La 14ª edizione della Taipei Biennial 2025, intitolata "Whispers on the Horizon" (Sussurri all'orizzonte), si terrà dal 1 novembre 2025 al 29 marzo 2026 presso il Taipei Fine Arts Museum (TFAM).
Curata da Sam Bardaouil e Till Fellrath la biennale esplorerà il concetto di "desiderio" e presenterà 54 artisti da 35 città, incluse 33 opere inedite e installazioni site-specific. Tra gli artisti figurano anche due italiani, Monia Ben Hamouda (Milano, 1991) e Jacopo Benassi (La Spezia, 1970). La mostra mira ad amplificare le voci di artisti più giovani e di metà carriera, con circa la metà dei partecipanti nati dopo il 1984. 
Pur eleggendo la scultura come medium predominante, il lavoro di Ben Hamouda (rappresentata da Chert Lüdde, Berlino; Selma Feriani, Tunisi, Londra) è orientato a una sintesi di diversi linguaggi espressivi, che si avvale di materiali differenti, in primo luogo le spezie, usate inizialmente come pigmenti e, quindi, integrate nell’opera per le loro qualità olfattive. Molti elementi del suo lavoro si legano alla storia personale e familiare, diventando veicolo di riflessione sulla relazione tra culture diverse, spesso generatrice di fraintendimenti e stereotipi. Jacopo Benassi (rappresentato da Francesca Minini, Milano) è un artista e fotografo italiano. Attivo fin dagli anni Ottanta, ha iniziato la sua ricerca attraverso ambienti legati alla musica underground, sviluppando nel tempo un linguaggio visivo personale e diretto, basato sull’uso del flash e su un’estetica cruda e istintiva. Il suo lavoro spazia tra fotografia, performance, pittura e installazione, mantenendo sempre un approccio intimo e materico.
mostra03 Settembre 2025 Andrea Mastrovito e Loris Cecchini a Berlino Dal 4 settembre all’11 ottobre, presso la Gallerie di Luisa Catucci di Berlino, sarà esposto il progetto dal titolo Sub Limine-Il potere della creazione. La mostra esplora i confini tra realtà, percezione e simbolismo attraverso le opere di due artisti italiani, Loris Cecchinie Andrea Mastrovito, che, pur provenendo da percorsi differenti, hanno in comune una poetica focalizzata sulla incessante trasformazione del reale attraverso un linguaggio visionario.

In occasione della mostra, NYsferatu –Symphony of a Century di Andrea Mastrovito verrà proiettato in seguito all’opening del 4 settembre alle ore 21.30 al Kino am der Königstadt in Straßburger Str. 55, Berlin, con sonorizzazione dal vivo di Thee Balancer feat. Matjö.
mostra29 Luglio 2025 La prima mostra di Sofia Silva negli Stati Uniti da Andrew Kreps a New York Andrew Kreps Gallery è lieta di annunciare "Spoiled by Freud", la prima mostra di Sofia Silva negli Stati Uniti, dal 5 settembre al 1 novembre 2025

Di natura autobiografica, i nuovi dipinti di Silva sono profondamente legati al suo rapporto con la psicoanalisi. Figlia di due psicoanalisti, Silva è immersa in questa pratica fin dall'infanzia. Per lei, la psicoanalisi è diventata una lente interpretativa costante che influenza il suo modo di guardare il mondo: uno sguardo incessante che oscilla tra un'estrema tolleranza verso l'umanità e la comprensione dell'intolleranza che quella stessa umanità è capace di mettere in atto. Questa struttura analitica si traduce in un approccio pittorico altrettanto analitico, in cui le immagini vengono decostruite e riconfigurate in composizioni costellari.

Dettagli figurativi si dislocano all'interno di paesaggi astratti, mentre elementi collageati, spesso estratti fisicamente e riutilizzati da suoi dipinti precedenti, punteggiano la superficie delle sue opere. Modellati da campi di spazio negativo, i quadri di Silva appaiono inizialmente frammentari, ma se osservati insieme cominciano a formare una narrazione profondamente intima che abbraccia due fasi distinte del suo percorso psicoanalitico. Concepite come episodi che rappresentano momenti specifici della sua vita, le opere di Silva passano dalle tensioni della giovinezza alle ansie dell'età adulta, dalla malattia alla nostalgia e alla rabbia, formando stazioni distinte di un personale Via Crucis. Per incoraggiare il pubblico a immergersi liberamente nell'origine e nel contenuto di ciascuna opera, durante la mostra saranno disponibili schede informative dettagliate.

A proposito del lavoro di Silva, Bice Curiger ha scritto: "Sofia Silva è una maestra nel gioco di prospettive mutevoli, dove le forme fluttuano sul limite della trasformazione, sospese tra stati opposti. In un primo momento, siamo rassicurati dal delicato, dall'intimo, dall'etereo: un quieto contrappunto al gesto ostentato. Ma addentrandoci nel suo universo, anche queste certezze si dissolvono, e ci ritroviamo a trattenere il fiato davanti all'audacia delle sue composizioni su grande scala, con tonalità infinitamente sottili e vasti vuoti inesplorati. Come scrisse Meret Oppenheim in una poesia: 'con un enorme poco, molto'".

Sofia Silva (n. 1990, Padova) vive e lavora a Padova. Tra le sue mostre personali passate: Notizie da lei, Barbati Gallery, Venezia, 2025; Melania Pieve Mostarda, Una Boccata d’Arte - Fondazione Elpis, Milano, 2024; e Consolations, Case Chiuse by Paola Clerico, Torino, 2023. Silva ha conseguito un BFA in Arti Visive e Teatro nel 2012, un MA in Storia dell’Arte e Conservazione dei Beni Artistici nel 2016 e, nel 2025, un BPsych in Tecniche e Metodi della Scienza Psicologica. Oltre alla pratica artistica, Silva scrive regolarmente di arte da oltre un decennio. I suoi testi sono stati commissionati da istituzioni come La Quadriennale di Roma, Fondation Vincent Van Gogh Arles, KW Institute for Contemporary Art, Van Gogh Museum Amsterdam e Kunsthalle Wien.