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aggiornato al 07 Febbraio 2024
Federica Di Carlo partecipa a Art D'Égypte
al 16 novembre 2024
Art D'Égypte - Forever is Now .04
Al Haram, Governatorato di Giza 3512201, Egitto
Sarà l’artista italiana Federica Di Carlo - già vincitrice dell’Italian Council X edizione, promosso dal Ministero della Cultura con il progetto “I Will Watch You Burn” - una dei 12 protagonisti della mostra internazionale d’Arte d’Egitto 2024, dal 24 ottobre al 16 novembre nel suggestivo patrimonio UNESCO della Piana di Giza, tra le iconiche piramidi di Cheope, Chefren e Micerino.
Unica donna italiana selezionata per questa edizione di Art D'Égypte, Federica Di Carlo presenterà “I See, I See”, monumentale installazione che, ai piedi delle piramidi, unisce fenomenologia, mito e scienza, portando il pubblico in un dialogo profondo tra l’antico e il contemporaneo con un’opera site-specific visionaria, che attraversa il tempo e lo spazio, per guardare oltre il visibile, esplorare l’universo sopra e sotto di noi, riscoprire la meraviglia del mondo attraverso nuovi occhi.
“I See, I See” (modo di dire anglosassone che significa “io vedo, io comprendo”) è un’opera che sfida i confini della percezione tradizionale, creando un ponte tra l’antico sapere egizio e le esplorazioni contemporanee attraverso l’uso della fisica ottica. Ispirandosi al mito egizio che racconta la nascita dell’umanità dalle lacrime dell’occhio del Dio Sole, con “I See, I See” Federica Di Carlo dà vita a un dispositivo di visioni altre, che si erge come un gigantesco osservatorio nella Piana di Giza, in grado di sfruttare le leggi della fisica e della luce per offrire nuovi punti di vista sul mondo.
Composta da una complessa rete di lenti ottiche, la struttura interagisce con la luce del deserto, trasformando l’esperienza visiva degli spettatori e invitandoli a riscoprire il paesaggio delle piramidi attraverso un nuovo sguardo. Incontro tra arte, fisica e mito, ma anche invito a guardare oltre, l’opera di Federica Di Carlo diventa così non solo un omaggio all’antica civiltà egizia, ma anche un’interrogazione sulla nostra relazione con il mondo naturale e cosmico.
Federica Di Carlo porta così l'arte italiana contemporanea nel cuore del patrimonio UNESCO d'Egitto, forte di un curriculum espositivo di rilievo che include partecipazioni in contesti prestigiosi sia in Italia che all’estero. Molti sono, infatti, i contesti artistici e di ricerca che hanno ospitato le sue opere, indagini artistiche tra fenomenologia, fisica, scienza e animo umano per esplorare e raccontare l’uomo e l’umanità “giocando” con dimensioni ancestrali e universali: il MAXXI Museo di Roma, dove ha presentato il trailer del suo progetto “I Will Watch You Burn” nel 2023; la Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea di Roma - dove nel 2022 ha esposto “I Wanted the Sun”; la Triennale di Milano durante l’evento "Il tempo delle donne" nel 2018, dove ha presentato l’opera “Flow”; We Lost The Sea, collateral di Manifesta 12 a Palermo, nel 2018, la Tour de la Babote a Montpellier, Francia, nel 2017, con l’opera “The Sea is Blue Because You Want to Know Why the Sea is Blue”; il Serlachius Museum di Mänttä, Finlandia, nel 2019, con l’esposizione “The Quest of Happiness”; il Museum De Domijnen, Sittard, Paesi Bassi, nel 2017, per la mostra “Encovention Europe: Art to Transform Ecologies, 1957-2017”.
Grazie alle collaborazioni decennali con scienziati e fisici di fama internazionale, come quelli del MIT, ESO, INAF e CERN, con la sua arte Federica Di Carlo miscela sapientemente la ricerca scientifica con la dimensione poetica e simbolica dell’arte, indagando il rapporto dell'uomo con la natura, i confini, l'ambiente, il potere, l'ignoto, misurandone le reciproche connessioni e disconnessioni in forma poetica. L'artista si pone con uno sguardo verticale in costante rimando tra la dimensione umana più intima e la sua rilevanza cosmica. Le sue opere si presentano spesso come sistemi complessi caratterizzati da un'ampia gamma di elementi della natura, cose inanimate, fenomeni fisici e tecnologie. I suoi cicli di lavoro su un tema possono durare anche diversi anni; sono concepiti come mondi interconnessi, dove ogni opera è una continuazione, implementazione, implosione di quelle precedenti. Si tratta di simbologie permeabili, a volte contingenti e spesso con una parte dell'opera affidata al controllo della natura e non dell'artista, gli spettatori assistono attraverso i loro sensi per completare il processo dell’opera.
La quarta edizione di Forever Is Now, la mostra d'arte di punta dell'Egitto, torna questo ottobre sotto l'egida del Ministero della Cultura, del Ministero del Turismo e delle Antichità, e del Ministero degli Affari Esteri, con il patrocinio dell'UNESCO. In programma dal 24 ottobre al 16 novembre 2024, Forever Is Now.04 riunisce un gruppo selezionato di 12 artisti internazionali, ognuno dei quali apporta la propria voce unica a un dialogo collettivo che trascende il tempo e i confini culturali. Fondata dalla curatrice franco-egiziana Nadine Abdel Ghaffar, Art D'Égypte è diventata un punto di riferimento per la scena culturale egiziana e internazionale, impegnandosi a valorizzare e promuovere la ricca scena artistica del Paese e a colmare il divario tra artisti egiziani e il panorama artistico internazionale. Forever Is Now.04 si svolge sotto l'egida del Ministero della Cultura, del Ministero del Turismo e delle Antichità, e del Ministero degli Affari Esteri d'Egitto, con il patrocinio dell'UNESCO. L'opera "I See, I See" di Federica Di Carlo è stata realizzata con il supporto di Ministero degli Esteri, Istituto Italiano di Cultura del Cairo, Gestione Silo, Collezione Motta.
“I See, I See” sarà inaugurata pubblicamente il 24 ottobre 2024 e rimarrà esposta nella Piana di Giza per tutta la durata dell’evento, fino al 16 novembre.
(Dal comunicato stampa)
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Di natura autobiografica, i nuovi dipinti di Silva sono profondamente legati al suo rapporto con la psicoanalisi. Figlia di due psicoanalisti, Silva è immersa in questa pratica fin dall'infanzia. Per lei, la psicoanalisi è diventata una lente interpretativa costante che influenza il suo modo di guardare il mondo: uno sguardo incessante che oscilla tra un'estrema tolleranza verso l'umanità e la comprensione dell'intolleranza che quella stessa umanità è capace di mettere in atto. Questa struttura analitica si traduce in un approccio pittorico altrettanto analitico, in cui le immagini vengono decostruite e riconfigurate in composizioni costellari.
Dettagli figurativi si dislocano all'interno di paesaggi astratti, mentre elementi collageati, spesso estratti fisicamente e riutilizzati da suoi dipinti precedenti, punteggiano la superficie delle sue opere. Modellati da campi di spazio negativo, i quadri di Silva appaiono inizialmente frammentari, ma se osservati insieme cominciano a formare una narrazione profondamente intima che abbraccia due fasi distinte del suo percorso psicoanalitico. Concepite come episodi che rappresentano momenti specifici della sua vita, le opere di Silva passano dalle tensioni della giovinezza alle ansie dell'età adulta, dalla malattia alla nostalgia e alla rabbia, formando stazioni distinte di un personale Via Crucis. Per incoraggiare il pubblico a immergersi liberamente nell'origine e nel contenuto di ciascuna opera, durante la mostra saranno disponibili schede informative dettagliate.
A proposito del lavoro di Silva, Bice Curiger ha scritto: "Sofia Silva è una maestra nel gioco di prospettive mutevoli, dove le forme fluttuano sul limite della trasformazione, sospese tra stati opposti. In un primo momento, siamo rassicurati dal delicato, dall'intimo, dall'etereo: un quieto contrappunto al gesto ostentato. Ma addentrandoci nel suo universo, anche queste certezze si dissolvono, e ci ritroviamo a trattenere il fiato davanti all'audacia delle sue composizioni su grande scala, con tonalità infinitamente sottili e vasti vuoti inesplorati. Come scrisse Meret Oppenheim in una poesia: 'con un enorme poco, molto'".
Sofia Silva (n. 1990, Padova) vive e lavora a Padova. Tra le sue mostre personali passate: Notizie da lei, Barbati Gallery, Venezia, 2025; Melania Pieve Mostarda, Una Boccata d’Arte - Fondazione Elpis, Milano, 2024; e Consolations, Case Chiuse by Paola Clerico, Torino, 2023. Silva ha conseguito un BFA in Arti Visive e Teatro nel 2012, un MA in Storia dell’Arte e Conservazione dei Beni Artistici nel 2016 e, nel 2025, un BPsych in Tecniche e Metodi della Scienza Psicologica. Oltre alla pratica artistica, Silva scrive regolarmente di arte da oltre un decennio. I suoi testi sono stati commissionati da istituzioni come La Quadriennale di Roma, Fondation Vincent Van Gogh Arles, KW Institute for Contemporary Art, Van Gogh Museum Amsterdam e Kunsthalle Wien. mostra28 Luglio 2025

Franceschini con la sua pratica esplora vari metodi e possibilità di esibire merci e manufatti al fine di isolarne e ridefinirne il ruolo entro i confini segnati dall’estetica del consumo. Sculture cinetiche e performance, fotografie e fotocopie, sono per l’artista macchine “nubili” – appellativo con cui Franceschini ama rivolgersi alle sue opere - che innestano il femminile nel celibato delle macchine di ispirazione duchampiana – e diventano, per l’artista, un “cinema fatto con altri mezzi.” La sua ricerca amplia il concetto di animazione, declinandolo in termini scultorei. Sovvertendo un paradigma classico che intende il “cinema come macchina,” l’artista propone l’ipotesi poetica di una “macchina come cinema.” Le sculture, pensate dall’artista come immagini in movimento, incorporano oggetti di largo consumo e li trasformano in entità quasi viventi, dispositivi animati la cui soggettività emerge dalla finzione della messinscena.
Il progetto è realizzato grazie al sostegno della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura nell’ambito del programma Italian Council (13 edizione, 2024), finalizzato alla promozione internazionale dell’arte contemporanea italiana. mostra25 Luglio 2025

La residenza sostenuta dalla Fondazione Memmo offre un'opportunità ad artisti residenti in Italia che intendano affrontare un'esperienza di ricerca al di fuori del proprio contesto, confrontandosi con uno scenario internazionale. Tra i partecipanti delle passate edizioni: Diego Marcon (2020), Adelaide Cioni (2022), Francis Offman (2023), Alice Visentin (2024) e Alessandro Di Pietro (2025). Scadenza per le domande: 25 agosto 2025, 13.00 (orario inglese).
La residenza a Gasworks, a cura di Ilaria Puri Purini, rappresenta un'occasione di crescita e scambio artistico e professionale: una possibilità per sperimentare incoraggiando gli artisti a intraprendere nuove ricerche e ampliare la rete di contatti, così da sostenere lo sviluppo della loro pratica.
Tutte le informazioni necessarie per inviare le candidature al link:
https://gasworks.org.uk/opportunities/residency-open-call-for-italian-artists-based-in-italy-2026 mostra26 Giugno 2025

Progetto concepito da Triennale Milano, con la curatela di Damiano Gullì – Curatore per l’Arte contemporanea e il Public Program dell’istituzione milanese – la mostra approda per la prima volta fuori dai confini italiani proprio a Buenos Aires, dove è stata resa possibile dallo stretto lavoro congiunto con l’Istituto Italiano di Cultura, che ne ha curato e coordinato la realizzazione nella capitale argentina.