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04 Giugno 2025 Artforum, "Diana Anselmo" | 16 Aprile 2025 Frieze, "Must-See: The Tears of Karl Lagerfeld" | 16 Aprile 2025 Süddeutsche Zeitung Magazin, "Mit welcher Haltung kommt man in der Kunstwelt am weitesten, Maurizio Cattelan?" | 09 Aprile 2025 The Berliner, "Consider Listening: An exhibition urging calm amidst outrage" | 02 Aprile 2025 Wallpaper, "Aboard Gio Ponti's colourful Arlecchino train in Milan, a conversation about design with Formafantasma" | 26 Marzo 2025 Frieze, "Diego Marcon’s Films Conjure a Familiar, Grotesque World" | 19 Marzo 2025 Arts Hub, "1500-degree molten steel installation, inspired by Caravaggio, to drip from the ceiling of Mona" | 15 Maggio 2024 Frieze, "Silvia Rosi Gives Voice to Her Parents’ Migration Story" | 30 Marzo 2024 The Korea Times, "Foreigners Everywhere: Artist duo who inspired this year's Venice Biennale lands in Seoul" | 07 Febbraio 2024 Artnet News, "Ceramics Are as Contemporary as a Smartphone: Chiara Camoni on Her Tactile Sculptures"

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Enrico David rappresentato da White Cube

aggiornato al 01 Marzo 2025

Enrico David rappresentato da White Cube

White Cube annuncia la rappresentanza dell'artista italiano con base a Londra Enrico David (nato nel 1966 ad Ancona, Italia), in collaborazione con la Michael Werner Gallery.

La prima mostra in galleria aprirà a ottobre 2025 nella sede di Parigi, in contemporanea con la retrospettiva al Castello di Rivoli (29 ottobre 2025 – 22 marzo 2026). Alcune opere dell'artista saranno esposte allo stand di White Cube ad Art Basel Hong Kong (28–30 marzo 2025, stand 1C23).

"In quasi quattro decenni, David ha sviluppato un lessico visivo distintivo che esplora le trasformazioni del corpo, indagandone le innumerevoli manifestazioni attraverso un approccio sperimentale ai materiali e alle forme" è scritto sul comunicato della galleria.

Ha esposto in prestigiose istituzioni in tutto il mondo, tra cui importanti retrospettive al Museum of Contemporary Art di Chicago, Illinois (2018) e all'Hirshhorn Museum di Washington, DC (2019). Lo stesso anno, è stato selezionato come uno dei tre artisti a rappresentare l'Italia alla 58a Biennale di Venezia.

E ancora: "Influenzato dal linguaggio della drammatizzazione e del teatro, la pratica multiforme di David – che spazia dalla pittura alla scultura, dall'arazzo all'installazione – attinge da una varietà di fonti, tra cui frammenti visivi, riferimenti letterari, cinematografici e storico-artistici, oltre che dalla memoria personale.
Nato in una famiglia di artigiani, David si è trasferito a Londra alla fine degli anni '80, dove ha conseguito un BA in Belle Arti alla Central Saint Martins. L'influenza del design e dell'artigianato permea il suo lavoro, e nel 1999 ha debuttato in una mostra collettiva alla Saatchi Gallery con una serie di grandi arazzi ricamati ispirati alla fotografia di moda. Tra questi, *Stick of Rock* (1999) presenta la silhouette di una figura che allude sottilmente sia all'artigianato domestico che al bondage, dove la qualità domestica della lana rosa si incontra con riferimenti a una tuta in latex o abbigliamento feticista. Un primo esempio della fascinazione di David per la tensione tra identità e performance, l'opera rappresenta l'inizio del suo continuo interrogarsi sull'io.
Caratterizzate dalle deviazioni del surrealismo o dallo shock del grottesco, molte delle sculture e installazioni di David traggono origine dai suoi disegni. Sviluppa queste forme modellando cera o argilla, per poi fonderle in bronzo o gesso polimerico, aggiungendo successivamente legno, acciaio, lana, spugna e altri materiali.
Un processo che coinvolge iterazione, traduzione e trasformazione, la pratica di David riflette un'evoluzione personale continua, uno spazio transitorio da cui emergono costantemente domande aperte."

Nell'immagine: Enrico David, fotografia © White Cube (Eva Herzog)

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mostra05 Giugno 2025 Francesco Simeti nella collettiva Material Witnesses all'American College of Greece ad Atene Francesco Simeti partecipa alla collettiva Material Witnesses, curata da Tamara Chalabi, all'American College of Greece ad Atene, dal 5 giugno al 12 luglio.

Argilla e tessuto – due dei materiali più antichi ed eloquenti dell'umanità – si ergono come testimoni profondi dell'esperienza umana. Attraverso impronte, trame e segni, questi materiali conservano tracce intime del gesto e dell'intenzione, creando registri permanenti del movimento nel tempo. Questa mostra riunisce dieci artisti contemporanei del Mediterraneo, del Medio Oriente e delle loro diaspore, che sfruttano l'innata capacità di memoria e testimonianza di questi materiali.

Francesco Simeti crea opere stratificate che attingono a discorsi sociali, filosofici e ambientali, esplorando in particolare la natura duale dell’acqua attraverso collage digitali site-specific e installazioni tessili. Attraverso immagini sovrapposte che uniscono fonti storiche e contemporanee, le sue opere tracciano la trasformazione dei paesaggi naturali, sfruttando la mutevolezza intrinseca del tessuto per riflettere sui cambiamenti ecologici e sull’intervento umano.
mostra26 Maggio 2025 La galleria di Ginevra L'Appartement presenta Claudio Massini a June Art Fair a Basilea L'Appartement è lieta di presentare una mostra personale di rare opere realizzate tra il 2004 e il 2010 dall'artista italiano Claudio Massini in occasione della June Art Fair 2025. Questi lavori storici esemplificano la sua tecnica distintiva attraverso diversi supporti: intimi dipinti su pannelli di legno marino eseguiti con pigmenti misti sono affiancati a ampie composizioni su lino bollito e ripetutamente lavato, tutti caratterizzati dalla sua tavolozza distintiva composta da pigmenti minerali, vegetali e organici macinati. Motivi ricorrenti - stelle, calici, ghirlande e altre forme simboliche - compaiono nelle opere, spesso elaborati e ripetuti in serie ossessive ma mai identiche. Insieme, offrono una visione avvincente del linguaggio visivo immersivo e meditativo di Massini.

Nato a Trieste nel 1955, Massini si trasferì a Napoli a metà degli anni '70 per studiare all'Accademia di Belle Arti. Attualmente vive e lavora a Treviso, in Italia. Il suo precoce contatto sia con le tradizioni classiche che con i movimenti modernisti pose le basi per il suo approccio innovativo alla pittura e alle tecniche miste. La sua arte è caratterizzata da modulazioni ritmiche, superfici intricate e una meticolosa stratificazione di pigmenti e materiali, che danno vita a dipinti che sfiorano la tridimensionalità - ricchi di profondità sia visiva che tattile.

Lo stile di Massini sfida ogni facile classificazione. Descrivendo il suo approccio come "meta-storico", evoca un regno visivo che fonde un'iconografia senza tempo con processi materiali contemporanei. Eteree guglie di chiese, fioriture, imbarcazioni, ampolle, anfore e calici antichi appaiono su fondi opachi e laccati, trasformando soggetti quotidiani o folcloristici in forme incantate. Le sue composizioni pulsano di energia, coinvolgendo lo spettatore in un dialogo tra semplicità e complessità, ripetizione e variazione, caos e ordine.

Centrale nella filosofia artistica di Massini è il suo processo meditativo. Incide linee sottili e ripetitive e curve su ogni superficie con una concentrazione quasi simile alla trance, riflettendo su simboli universali che trascendono tempo e spazio. Questo profondo coinvolgimento con la fisicità del medium produce opere che si percepiscono come esperienziali tanto quanto visive - composizioni che riecheggiano cicli naturali e invitano a una quieta contemplazione.

Le opere di Massini sono state presentate in numerose mostre internazionali, tra cui Cassina Projects, Milano (novembre 2025); Forma Gallery, Parigi (2023); Kunsthalle Budapest, Ungheria (2005); MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna, Italia (2003); e il Museum der Moderne, Salisburgo, Austria (2000), tra gli altri.

Questa presentazione alla June Art Fair offre una rara opportunità di incontrare le opere di Massini del primo XXI secolo in un contesto focalizzato, rivelando la continuità della sua visione e riaffermando la sua posizione come voce unica nella pittura contemporanea italiana.

(comunicato stampa)
mostra14 Maggio 2025 Gian Maria Tosatti e Adji Dieye alla 24ª Paiz Art Biennial a Città del Guatemala Gian Maria Tosatti e Adji Dieye sono tra gli artisti partecipanti alla 24a Biennale d’Arte Paiz a Città del Guatemala. L’evento è curato dal curatore italiano e direttore artistico del MAMBO (Museo de Arte Moderno de Bogotá), Eugenio Viola.

"The World Tree" (L’Albero del Mondo) è il titolo di questa edizione, concepita come un progetto polifonico che dialoga con l’ecosistema artistico del Guatemala e della Mesoamerica, ribadendo la capacità dell’arte di unire mondi lontani. In un contesto globale segnato da tensioni e conflitti, questa Biennale si erge a simbolo del potenziale dell’arte nel coltivare comprensione, celebrare la diversità e promuovere unità e inclusione.

Pioniera nella promozione e nello sviluppo dell’arte in Centroamerica, la Biennale d’Arte Paiz è uno degli eventi più importanti dell’arte contemporanea nella regione dal 1978, classificandosi come la sesta Biennale più antica al mondo e la seconda in America Latina.

La Biennale è un progetto culturale della Fundación Paiz, organizzazione no-profit che da oltre quarant’anni sostiene lo sviluppo dell’educazione e della cultura in Guatemala, con la ferma convinzione che l’arte sia uno strumento essenziale per il progresso sociale.

Altri partecipanti saranno annunciati nei prossimi mesi.
mostra13 Maggio 2025 Why Look at Animals? A Case for the Rights of Non-Human Lives Elisabetta Benassi, Rossella Biscotti, Denicolai & Provoost, Tiziana Pers e Marta Roberti sono le artiste italiane che partecipano alla mostra collettiva all'EMΣT Museum di Atene "Why Look at Animals? A Case for the Rights of Non-Human Lives", a cura di Katerina Gregos, dal 16 maggio 2025 al 15 febbraio 2026.

La mostra è incentrata sui diritti e sul benessere degli animali, evidenziando la necessità di riconoscere e difendere le vite degli animali non umani in un mondo antropocentrico che li emargina, li opprime e li brutalizza. La mostra si ispira all'omonimo testo fondamentale di John Berger, “Perché guardare gli animali?”. (1980), che esplora il rapporto animale-uomo nella modernità e il modo in cui gli animali sono stati emarginati nelle società umane. Con la partecipazione di oltre 60 artisti provenienti da quattro continenti e con più di 200 opere che occupano tutti i piani del Museo, Why Look at Animals? è la più grande mostra mai organizzata da EMΣT e la prima grande mostra sui diritti degli animali non umani a livello internazionale.

Nell'immagine: Tiziana Pers, Saut dans le vide (still), 2016, Courtesy of the artist