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Arcangelo Sassolino, unico artista Italiano alla II Biennale di arte Islamica di Jeddah

aggiornato al 24 Gennaio 2025

Arcangelo Sassolino, unico artista Italiano alla II Biennale di arte Islamica di Jeddah

And All That Is In Between è il titolo della seconda edizione della Biennale d’Arte Islamica a Jeddah, città che ha rappresentato un punto di incontro di culture nei secoli, organizzata dalla Diriyah Biennale Art Foundation.
La mostra sarà aperta al pubblico dal 26 gennaio al 25 maggio 2025, al Western Hajj Terminal dell’Aeroporto King Abdulaziz.

Curatori di questa importante kermesse sono Julian Raby, Amin Jaffer nel suo ruolo di Direttore della Al Thani Collection e Abdul Rahman Azzam insieme all’artista saudita Muhannad Shono per la sezione di Arte Contemporanea. La Biennale è un’occasione per avere un punto di vista unico sulle modalità con cui la cultura resiste nel contesto di grande trasformazione che sta avvenendo in Arabia Saudita all’interno di una cornice complessiva di riferimenti internazionali.

Arcangelo Sassolino è l’unico artista italiano invitato da Muhannad Shono a creare un’opera site-specific per la Biennale d’Arte Islamica di Jeddah. Shono e Sassolino si sono incontrati durante la 59ma Esposizione Internazionale di Arte a Venezia, dove Shono rappresentava l’Arabia Saudita e Sassolino il Padiglione di Malta.

Memory of becoming è il titolo dell’installazione di Arcangelo Sassolino progettata appositamente per la Biennale d’Arte Islamica a Jeddah, Sassolino ha pensato con grande attenzione questo lavoro affinché rispecchiasse le caratteristiche proprie di una Biennale che esplora e celebra le connessioni dell’arte, della cultura e della spiritualità.

ARCANGELO SASSOLINO
Memory of becaming

And All That Is In Between
Biennale d’Arte Islamica

25 gennaio - 25 maggio 2025

Western Hajj Terminal dell’Aeroporto Internazionale King Abdulaziz
Jeddah, Arabia Saudita

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Allestita negli spazi del Kaunas City Museum e della Meno parkas Gallery, la mostra sarà aperta al pubblico dal 12 settembre al 9 novembre 2025. L’esposizione propone un dialogo stimolante tra artisti italiani — come il collettivo Atelier dell’Errore, Arnold Holzknecht (Val Gardena, 1960) e Ruth Beraha (Milano, 1986) — e artisti lituani, tra cui Aistė Ambrazevičiūtė, Andrius Arutiunian e Maximilian Oprishka.
Il percorso espositivo esplora la complessa relazione tra natura, mito, tecnologia e intervento umano, invitando lo spettatore a riflettere su processi ecologici, storie umane e futuri possibili. Le opere selezionate offrono nuove prospettive per guardare il mondo, mettendo in discussione la visione antropocentrica e rivelando la tensione tra bellezza, instabilità e mistero.
Il progetto si inserisce in un più ampio programma biennale (2025-2026) dedicato all’interscambio culturale tra Italia e Lituania, volto a promuovere i talenti artistici dei due paesi. La collaborazione si concluderà nel 2026, quando tre artisti lituani saranno ospiti della 10ª Biennale Gherdëina in Val Gardena (BZ), dal 29 maggio al 13 settembre.
Atelier dell’Errore (AdE) è un collettivo artistico con sede a Reggio Emilia, dedicato alle arti visive e performative. Fondato nel 2015 dall’artista Luca Santiago Mora, il gruppo è composto oggi da 11 giovani artisti neurodivergenti.