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approfondimenti normativi
L'arte oltre i suoi confini
La circolazione internazionale delle opere d’arte è una costante della storia. Ciò che è mutato nel tempo è il valore che le comunità hanno attribuito a tali beni, a lungo considerati unicamente in virtù del loro pregio estetico e come strumento di manifestazione del potere, quest’ultimo assiduo (e interessato) committente. A partire dal XIX secolo, le opere d’arte hanno progressivamente acquisito un valore identitario, divenendo elementi attorno ai quali le collettività si riconoscono e si aggregano. Oggi il “bene culturale” è definito, in senso ampio, come “testimonianza avente valore di civiltà” (Commissione Franceschini, 1964). L’oggetto materiale che ne costituisce il supporto va dunque considerato non solo nella sua fisicità, ma quale veicolo di un valore immateriale - artistico, storico, archeologico, archivistico, e così via - che ne determina la rilevanza culturale e sociale (nonché l’esigenza di tutela specifica). In virtù di ciò, il Trattato sul Funzionamento dell'Unione Europea, pur sancendo il principio della libera circolazione delle merci nel mercato interno (artt. 34 e 35), consente agli Stati membri di imporre restrizioni e divieti al commercio per motivi di protezione del patrimonio artistico, storico o archeologico nazionale (art. 36).
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Negli Stati Uniti, la regolamentazione dell’esportazione dei beni culturali è principalmente affidata alle leggi dei singoli stati o disciplinata da accordi internazionali con altri Paesi. Un esempio è il Memorandum d’Intesa del 29 ottobre 2020, che impone limitazioni all’importazione di specifiche categorie di materiali archeologici provenienti dall’Italia.
In generale, gli Stati Uniti non richiedono il rilascio di licenze per l’esportazione di beni culturali.
Tuttavia, esistono diverse normative federali che incidono sulla protezione e sulla circolazione di tali beni:
National Stolen Property Act (NSPA) - 1934: prevede sanzioni per il traffico di beni rubati, inclusi i beni culturali, quando vengono trasportati oltre i confini statali o nazionali.
Archaeological Resources Protection Act (ARPA) - 1979: disciplina gli scavi archeologici su terreni federali e delle tribù native americane, regolando la rimozione e il trasferimento di reperti archeologici per garantirne la tutela come parte integrante del patrimonio nazionale.
Convention on Cultural Property Implementation Act (CPIA) - 1983: recepisce la Convenzione UNESCO del 1970 e consente al governo statunitense di imporre restrizioni all’importazione di beni culturali provenienti da Paesi con cui esistono accordi bilaterali o soggetti a restrizioni d’emergenza.
Native American Graves Protection and Repatriation Act (NAGPRA) - 1990: stabilisce procedure per la restituzione di resti umani, oggetti funerari, manufatti sacri e beni del patrimonio culturale dei nativi americani ai discendenti diretti, alle tribù riconosciute e alle organizzazioni dei nativi hawaiani.
Holocaust Expropriated Art Recovery Act (HEAR) - 2016: offre alle vittime delle persecuzioni naziste e ai loro eredi gli strumenti per recuperare le opere d’arte che furono loro sottratte durante la seconda guerra mondiale.
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