04 Luglio 2025 Athens Exhibition Says the Revolution Could Begin on Your Plate | 04 Giugno 2025 Artforum, "Diana Anselmo" | 16 Aprile 2025 Frieze, "Must-See: The Tears of Karl Lagerfeld" | 16 Aprile 2025 Süddeutsche Zeitung Magazin, "Mit welcher Haltung kommt man in der Kunstwelt am weitesten, Maurizio Cattelan?" | 09 Aprile 2025 The Berliner, "Consider Listening: An exhibition urging calm amidst outrage" | 02 Aprile 2025 Wallpaper, "Aboard Gio Ponti's colourful Arlecchino train in Milan, a conversation about design with Formafantasma" | 26 Marzo 2025 Frieze, "Diego Marcon’s Films Conjure a Familiar, Grotesque World" | 19 Marzo 2025 Arts Hub, "1500-degree molten steel installation, inspired by Caravaggio, to drip from the ceiling of Mona" | 15 Maggio 2024 Frieze, "Silvia Rosi Gives Voice to Her Parents’ Migration Story" | 30 Marzo 2024 The Korea Times, "Foreigners Everywhere: Artist duo who inspired this year's Venice Biennale lands in Seoul" | 07 Febbraio 2024 Artnet News, "Ceramics Are as Contemporary as a Smartphone: Chiara Camoni on Her Tactile Sculptures"
Quanto
è (ri)conosciuta
all’estero
l’arte
contemporanea
italiana?
mostre

Di natura autobiografica, i nuovi dipinti di Silva sono profondamente legati al suo rapporto con la psicoanalisi. Figlia di due psicoanalisti, Silva è immersa in questa pratica fin dall'infanzia. Per lei, la psicoanalisi è diventata una lente interpretativa costante che influenza il suo modo di guardare il mondo: uno sguardo incessante che oscilla tra un'estrema tolleranza verso l'umanità e la comprensione dell'intolleranza che quella stessa umanità è capace di mettere in atto. Questa struttura analitica si traduce in un approccio pittorico altrettanto analitico, in cui le immagini vengono decostruite e riconfigurate in composizioni costellari.
Dettagli figurativi si dislocano all'interno di paesaggi astratti, mentre elementi collageati, spesso estratti fisicamente e riutilizzati da suoi dipinti precedenti, punteggiano la superficie delle sue opere. Modellati da campi di spazio negativo, i quadri di Silva appaiono inizialmente frammentari, ma se osservati insieme cominciano a formare una narrazione profondamente intima che abbraccia due fasi distinte del suo percorso psicoanalitico. Concepite come episodi che rappresentano momenti specifici della sua vita, le opere di Silva passano dalle tensioni della giovinezza alle ansie dell'età adulta, dalla malattia alla nostalgia e alla rabbia, formando stazioni distinte di un personale Via Crucis. Per incoraggiare il pubblico a immergersi liberamente nell'origine e nel contenuto di ciascuna opera, durante la mostra saranno disponibili schede informative dettagliate.
A proposito del lavoro di Silva, Bice Curiger ha scritto: "Sofia Silva è una maestra nel gioco di prospettive mutevoli, dove le forme fluttuano sul limite della trasformazione, sospese tra stati opposti. In un primo momento, siamo rassicurati dal delicato, dall'intimo, dall'etereo: un quieto contrappunto al gesto ostentato. Ma addentrandoci nel suo universo, anche queste certezze si dissolvono, e ci ritroviamo a trattenere il fiato davanti all'audacia delle sue composizioni su grande scala, con tonalità infinitamente sottili e vasti vuoti inesplorati. Come scrisse Meret Oppenheim in una poesia: 'con un enorme poco, molto'".
Sofia Silva (n. 1990, Padova) vive e lavora a Padova. Tra le sue mostre personali passate: Notizie da lei, Barbati Gallery, Venezia, 2025; Melania Pieve Mostarda, Una Boccata d’Arte - Fondazione Elpis, Milano, 2024; e Consolations, Case Chiuse by Paola Clerico, Torino, 2023. Silva ha conseguito un BFA in Arti Visive e Teatro nel 2012, un MA in Storia dell’Arte e Conservazione dei Beni Artistici nel 2016 e, nel 2025, un BPsych in Tecniche e Metodi della Scienza Psicologica. Oltre alla pratica artistica, Silva scrive regolarmente di arte da oltre un decennio. I suoi testi sono stati commissionati da istituzioni come La Quadriennale di Roma, Fondation Vincent Van Gogh Arles, KW Institute for Contemporary Art, Van Gogh Museum Amsterdam e Kunsthalle Wien. Mostra28 Luglio 2025

Franceschini con la sua pratica esplora vari metodi e possibilità di esibire merci e manufatti al fine di isolarne e ridefinirne il ruolo entro i confini segnati dall’estetica del consumo. Sculture cinetiche e performance, fotografie e fotocopie, sono per l’artista macchine “nubili” – appellativo con cui Franceschini ama rivolgersi alle sue opere - che innestano il femminile nel celibato delle macchine di ispirazione duchampiana – e diventano, per l’artista, un “cinema fatto con altri mezzi.” La sua ricerca amplia il concetto di animazione, declinandolo in termini scultorei. Sovvertendo un paradigma classico che intende il “cinema come macchina,” l’artista propone l’ipotesi poetica di una “macchina come cinema.” Le sculture, pensate dall’artista come immagini in movimento, incorporano oggetti di largo consumo e li trasformano in entità quasi viventi, dispositivi animati la cui soggettività emerge dalla finzione della messinscena.
Il progetto è realizzato grazie al sostegno della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura nell’ambito del programma Italian Council (13 edizione, 2024), finalizzato alla promozione internazionale dell’arte contemporanea italiana. Mostra25 Luglio 2025

La residenza sostenuta dalla Fondazione Memmo offre un'opportunità ad artisti residenti in Italia che intendano affrontare un'esperienza di ricerca al di fuori del proprio contesto, confrontandosi con uno scenario internazionale. Tra i partecipanti delle passate edizioni: Diego Marcon (2020), Adelaide Cioni (2022), Francis Offman (2023), Alice Visentin (2024) e Alessandro Di Pietro (2025). Scadenza per le domande: 25 agosto 2025, 13.00 (orario inglese).
La residenza a Gasworks, a cura di Ilaria Puri Purini, rappresenta un'occasione di crescita e scambio artistico e professionale: una possibilità per sperimentare incoraggiando gli artisti a intraprendere nuove ricerche e ampliare la rete di contatti, così da sostenere lo sviluppo della loro pratica.
Tutte le informazioni necessarie per inviare le candidature al link:
https://gasworks.org.uk/opportunities/residency-open-call-for-italian-artists-based-in-italy-2026 Mostra26 Giugno 2025

Progetto concepito da Triennale Milano, con la curatela di Damiano Gullì – Curatore per l’Arte contemporanea e il Public Program dell’istituzione milanese – la mostra approda per la prima volta fuori dai confini italiani proprio a Buenos Aires, dove è stata resa possibile dallo stretto lavoro congiunto con l’Istituto Italiano di Cultura, che ne ha curato e coordinato la realizzazione nella capitale argentina.
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L’Italian Council è un programma promosso dal Ministero della Cultura, tramite la Direzione Generale Creatività Contemporanea, con l’obiettivo di sostenere e valorizzare la creatività italiana contemporanea a livello internazionale. Attivo dal 2017, il programma ha ampliato progressivamente i suoi ambiti d’intervento, includendo la produzione di nuove opere, la promozione internazionale, le residenze artistiche e i progetti editoriali. Dal 2020 sostiene anche curatori italiani coinvolti in mostre all’estero, rafforzando il dialogo con le istituzioni culturali globali. L’iniziativa si articola in tre principali aree: incremento delle collezioni pubbliche, promozione internazionale e sviluppo dei talenti. Con finanziamenti fino all’80% dei costi progettuali, l’Italian Council rappresenta oggi un punto di riferimento per artisti, curatori e critici italiani impegnati nel panorama culturale contemporaneo.
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approfondimenti fiscali
La Fiscalità nella circolazione
di opere d’arte
Il mercato dell’arte si configura non solo come un ambito culturale e professionale per artisti e curatori, ma anche come un settore economico di rilievo, capace di attrarre l’interesse di investitori, collezionisti, istituzioni e professionisti. La regolamentazione fiscale e normativa che ne disciplina le dinamiche risulta tuttavia eterogenea a livello internazionale, con significative differenze da un ordinamento all’altro. In questo contesto, un’analisi comparativa si rivela essenziale per cogliere le opportunità e affrontare le criticità che caratterizzano le operazioni transfrontaliere nel mondo dell’arte.
Nel tentativo di offrire una panoramica organica, sono stati presi in esame alcuni tra i Paesi più rilevanti – sia europei che extraeuropei – per comprendere come differenti sistemi giuridico-fiscali si rapportino alla circolazione, alla detenzione e alla trasmissione delle opere d’arte.
Sezione a cura dello Studio Lombard DCA
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approfondimenti normativi
approfondisciL'arte oltre i suoi confini
La circolazione internazionale delle opere d’arte è una costante della storia. Ciò che è mutato nel tempo è il valore che le comunità hanno attribuito a tali beni, a lungo considerati unicamente in virtù del loro pregio estetico e come strumento di manifestazione del potere, quest’ultimo assiduo (e interessato) committente. A partire dal XIX secolo, le opere d’arte hanno progressivamente acquisito un valore identitario, divenendo elementi attorno ai quali le collettività si riconoscono e si aggregano. Oggi il “bene culturale” è definito, in senso ampio, come “testimonianza avente valore di civiltà” (Commissione Franceschini, 1964). L’oggetto materiale che ne costituisce il supporto va dunque considerato non solo nella sua fisicità, ma quale veicolo di un valore immateriale - artistico, storico, archeologico, archivistico, e così via - che ne determina la rilevanza culturale e sociale (nonché l’esigenza di tutela specifica). In virtù di ciò, il Trattato sul Funzionamento dell'Unione Europea, pur sancendo il principio della libera circolazione delle merci nel mercato interno (artt. 34 e 35), consente agli Stati membri di imporre restrizioni e divieti al commercio per motivi di protezione del patrimonio artistico, storico o archeologico nazionale (art. 36).
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